Microchip auto-raffreddante

di Kate Greene

Via via che i chip dei computer vengono stipati con sempre più transistor, tendono a scaldarsi sempre più, al punto che i metodi convenzionali di raffreddamento, come alette di raffreddamento e ventilatori, stanno incontrando sempre più difficoltà a svolgere il loro compito. Ma i chip del futuro potrebbero raffreddarsi da soli, grazie a uno speciale dispositivo che usa aria ionizzata e un campo elettrico per creare una minuscola brezza. In una cosiddetta pompa a ioni, una forte differenza di potenziale fra due elettrodi strappa elettroni dalle molecole di ossigeno e azoto dell’aria, creando ioni carichi positivamente. Questi ioni si muovono verso l’elettrodo negativo, trascinando con loro molecole dell’aria e raffreddando il chip. Alcuni ricercatori di Intel, dell’Università di Washington Seattle e della Kronos Advanced Technologies di Redmond, nello stato di Washington, affermano che un prototipo della pompa può raffreddare di 25 °C un’area di due millimetri quadri di superficie. Dato che la pompa a ioni è fatta di silicio, può essere integrata nel processo di produzione del chip. Alex Mamishev, ingegnere elettrotecnico dell’Università di Washington e responsabile del progetto, dice di aspettarsi che la tecnologia venga incorporata nei chip commerciali entro due anni.

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