Nuova tecnica di imaging per la fibrosi cistica

Un nuovo strumento di imaging intranasale permette di visualizzare, dal vivo, a livello cellulare, le differenze tra le vie aeree dei pazienti affetti da fibrosi cistica.

di Lisa Ovi

Ricercatori del Massachusetts General Hospital, hanno descritto su Science Translational Medicine un nuovo strumento di imaging ad alta risoluzione e minimamente invasivo che permette di osservare dal vivo le condizioni di cilia e muco in pazienti affetti da fibrosi cistica. Testato a fondo in laboratorio, il nuovo strumento prende il nome di micro-OCT.

Il catetere per imaging, del diametro di circa 2 mm, utilizza una forma di tomografia a coerenza ottica con risoluzione di circa 1 micrometro, circa un 50° di capello umano, e permette di sondare la cavità nasale dei pazienti senza sedarli. Ha guidato lo studio Guillermo Tearney, medico patologo del Pathology and Wellman Center for Photomedicine at Massachusetts General Hospital (MGH), consigliere del Remondi Family MGH Research Institute, e professore di patologia della Harvard Medical School (HMS). I ricercatori contano sul fatto che i progressi nelle tecnologie di imaging, la possibilità di osservare i processi di patofisiologia in maniera dinamica dal vivo, permetteranno scoperte completamente nuove.

I ricercatori hanno, per esempio, scoperto che nei pazienti affetti da FC il muco conterrebbe più cellule infiammatorie che nei soggetti di controllo. Lo hanno trovato anche disidratato, rallentato quindi nei movimenti, a detrimento delle cilia, le strutture delle dimensioni di capelli che rivestono le superfici interne della cavità nasale. I ricercatori sono riusciti anche a misurare la qualità riflettente del muco, un indicatore di viscosità, scoprendo che nei pazienti affetti da CF, in alcune aree della cavità nasale, cilia ed epitelio sono assenti.

I pazienti affetti da fibrosi cistica vivono una media di 45 anni. La nuova tecnica consentirà ai medici di diagnosticare in anticipo malattie che colpiscono le vie aeree, monitorarle e ottimizzare le terapie farmacologiche per i singoli pazienti. La possibilità di visualizzazione le condizioni del muco permetterà anche di seguire i progressi dei vari trattamenti utilizzati e come influenzano le vie respiratorie.

I ricercatori si aspettano che il micro-OCT possa essere utilizzato anche per lo studio id condizioni diverse dalla fibrosi cistica e intendono, per esempio, rendere il dispositivo accessibile per la diagnosi e il trattamento di disturbi respiratori come la discinesia ciliare primaria, la patologia rino-sinusale e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), ma anche screening del tratto gastrointestinale e delle cellule delle arterie coronarie.

(lo)

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