Rosetta in musica

Il celebre compositore Vangelis ha composto una suite dedicata alla impresa spaziale di Rosetta, che è stata in parte utilizzata come colonna sonora delle sequenze video diffuse dall’ESA per illustrare alcuni momenti rilevanti della missione.

di Giordano Ventura

Per finire in bellezza, come si dice, non può mancare la musica. Anche per Rosetta, la più suggestiva e popolare impresa spaziale di questi anni – a cui la nostra rivista ha dedicato un vero e proprio diario di bordo, oltre a commenti, interviste e dossier – la musica non poteva mancare.

Si tratta di una musica altrettanto suggestiva, e probabilmente destinata a diventare altrettanto popolare, di un compositore assai noto proprio per le musiche che ha dedicato alla più recente avventura dell’Odisseo tecnologico: quella dell’Outer Space.

Il compositore in questione è Vangelis, pseudonimo del greco Evangelos Odysseas Papathanassiou, il quale non a caso proprio nel nome di Odisseo tanti successi ha già mietuto con i suoi dischi “spaziali”, (Spiral, Heaven and Hell, Sword of Orion, Mare tranquillitatis). Anche l’ultimo suo lavoro, Mythodea, quindici anni fa prendeva le mosse dalla missione spaziale della NASA su Marte.

Non per nulla, dunque, quando è stato contattato dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea che ha realizzato la missione di Rosetta, Vangelis ha colto subito l’opportunità di proseguire una riflessione creativa sui motivi (nel doppio senso psicologico e musicale) che hanno indotto l’uomo a guardare oltre il cielo visibile, per proiettarsi in un altro ambito vitale.

Così, il 23 settembre la Decca ha posto in commercio Rosetta, un album ispirato all’omonima missione spaziale, la prima atterrata con successo su una cometa, e composto, arrangiato ed eseguito dal settantacinquenne musicista.

La settimana successiva, il 30 settembre, Rosetta ha terminato la propria missione con una discesa controllata sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, a cui si è accompagnata per circa due anni. Riguadagnando l’orbita di Giove, infatti, Rosetta si era sempre più allontanata dal Sole, la cui luce, necessaria ad alimentare le operazioni, stava risultando insufficiente.

Come si ricorderà, il viaggio spaziale di Rosetta era cominciato 12 anni fa. Dopo 10 anni d’attesa entro il Sistema Solare, nel 2014 Rosetta ha incontrato la cometa e inviato sulla sua superficie la sonda Philae, permettendo ai ricercatori di fare luce sulle origini e l’evoluzione della cometa stessa, del Sistema Solare nel suo complesso, della vita sulla Terra.

Per quanto concerne il viaggio musicale di Vangelis, «tutto iniziò nel 2012 a Londra, quando mi chiesero se volevo parlare con un astronauta. Ho sempre considerato la musica in relazione all’universo, come una forza che trasforma il caos in armonia: quando a tre anni suonavo il piano di casa e mi chiedevano da dove venisse quella mia musica, rispondevo che veniva dallo spazio. Quindi ho accettato di parlare con André Kuipers, astronauta olandese che nei suoi sei mesi in una stazione spaziale ascoltava le mie opere. Quando poi mi hanno proposto di scrivere per Rosetta, ne sono rimasto affascinato e mi è sembrato così di contribuire all’avventura spaziale europea».

Rosetta è una suite articolata in sette movimenti (Origins, Starstuff, Celestial Whispers, Rosetta, Perihelion, Elegy, Return to the Void). «Questo lavoro», conclude Vangelis, «è come un’elegia, legata alla ricerca di una particolare totalità di suono, che contenga insieme melodia, armonia e ritmo. Ci si può arrivare anche con l’elettronica, se non si trascura il fattore umano. L’elettronica dovrebbe aiutare i giovani, mirando alla creatività e non solo al profitto».

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