Trovata spazzatura in fondo alla fossa delle Marianne

L’immersione nella più profonda depressione oceanica al mondo ha portato a una inaspettata scoperta.

di Charlotte Jee

La notizia: Durante una missione per l’esplorazione della fossa delle Marianne, l’ex ufficiale navale Victor Vescovo ha raggiunto la profondità record di 10.927 metri. Vescovo ha trascorso quattro ore sul fondale della fossa delle Marianne, situata nell’Oceano Pacifico, a est delle Filippine e a sud del Giappone.

Un viaggio epico: L’immersione nella fossa delle Marianne è parte di una serie conosciuta come la Five Deeps Expedition, concepita per visitare i punti più profondi di ciascuno dei cinque oceani del mondo. Vescovo, che ha finanziato personalmente la missione, ha già completato le immersioni nell’Oceano Indiano, in quello Atlantico e in quello Antartico; l’esplorazione dell’abisso di Molloy, il punto più profondo del Mar Glaciale Artico, è prevista per il mese di agosto.

Il sommergibile: Il DSV Limiting Factor misura 4,5 metri di lunghezza per 2,7 metri di larghezza. Ha uno scafo in titanio spesso 9 cm ed è in grado di sopportare le incredibili pressioni esercitate sul fondo dell’oceano. È costruito per restare immerso 16 ore, anche se le sue riserve d’emergenza possono sostenere altre 96 ore di immersione.

Record infranti: Don Walsh e Jacques Piccard sono stati i primi a raggiungere nel 1960 la parte più profonda della fossa delle Marianne, l’abisso Challenger, a bordo del batiscafo Trieste della marina militare degli Stati Uniti d’America. Walsh era a bordo della nave che ha accompagnato Vescovo nella sua missione. Il team della spedizione Five Deeps stima che questa ultima immersione si sia spinta 50 metri più in profondità rispetto al Trieste. Anche James Cameron ha visitato il fondale nel 2012.

La scoperta sgradita: Vescovo potrebbe aver scoperto quattro nuove specie, ma ha anche trovato un sacchetto di plastica e confezioni di caramelle. Non è la prima volta che della plastica viene trovata sul fondo dell’oceano, ma questo ennesimo ritrovamento non fa che ricordarci la gravità del problema.

Intorno a 8 milioni di tonnellate di plastica vengono gettati ogni anno nell’oceano, trasportati principalmente dai fiumi. Secondo le Nazioni Unite, se gli attuali trend continueranno, entro il 2050 avremo più plastica che pesci negli oceani.

(MO)

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