Una ragazza parla della crisi uigura su Tik Tok: rimosso il video

Fedora Aziz è riuscita abilmente a superare i controlli dei moderatori, inserendo un commento di natura politico nelle immagini di lei che si trucca davanti a uno specchio. La successiva censura solleva domande sul futuro politico della piattaforma.

di Tanya Basu

“Ciao ragazzi, vi insegnerò come ottenere ciglia lunghe”, dice una ragazza che fa scattare abilmente un piegaciglia sull’occhio sinistro. Pochi istanti dopo, la ragazza chiede ai suoi telespettatori di “arricciare le ciglia, ovviamente”, posare il telefono e cercare di capire “cosa sta succedendo nei campi di concentramento in Cina, nei quali vengono ammassati musulmani innocenti con rapimenti, uccisioni, violenza sulle donne e vengono separate le famiglie l’una dall’altra… “.

La ragazza ha continuato così per altri 20-25 secondi, e poi, alla fine, ha parlato di nuovo delle ciglia. Lo stesso schema ciglia/protesta/ciglia è stato riproposto in due video successivi.

Chi è questa ragazza? La diciassettenne, che ha aperto un account Twitter lunedì sera quando il video è diventato virale, si è presentata come Feroza Aziz. In un’intervista con “Rolling Stone”, Aziz ha detto che la routine del trucco è uno stratagemma per “coinvolgere” gli utenti che altrimenti non si sarebbero preoccupati di questi problemi. “Lascio credere che sia un video “frivolo” e poi parlo di ciò che conta davvero, delle cose che dovrebbero far pensare”, ha spiegato Fedora.

Nei suoi video, affronta il nodo della crisi uigura. Gli uiguri sono un gruppo etnico che pratica l’Islam e vive in tutta l’Asia centrale. Nel corso dell’ultimo anno, la Cina ha detenuto circa un milione di uiguri nei campi dello Xianjiang, che la Cina ha eufemisticamente chiamato “centri di formazione professionale”. Sono emerse notizie di stupri, sparizioni e separazioni forzate di famiglie.

feroza.x
@x_feroza
In risposta a @soIardan
Ciao ragazzi, mi chiamo Feroza Aziz, sono la ragazza nel video !! Tik Tok mi ha sospeso dalla pubblicazione per un mese per le mie parole. Segui il mio Instagram @ferozzaaa perché parlo nuovamente di questo problema e su come fare qualcosa!! Seguite il mio twitter per eventuali aggiornamenti

Ma perché tutti questi sotterfugi? Con la finzione delle ciglia, Aziz mirava a eludere i severi moderatori di TikTok. I documenti trapelati fanno capire che mentre i moderatori non eliminano tutti i contenuti politici e di protesta, impediscono ai video su determinati argomenti di affiorare sulla onnipotente pagina “For You” della piattaforma, che è gestita da un algoritmo. I dati raccolti dal “Guardian” a settembre indicano che al centro dell’intervento ci sono contenuti politici controversi come i rapporti sulle proteste di Hong Kong o sui campi nello Xianjiang.

La pagina di TikTok di Aziz è scomparsa mercoledì mattina, ma è riapparsa pochi minuti dopo. Aziz ha affermato in un tweet che il suo account era stato chiuso per un mese a causa del video delle ciglia. Un portavoce di TikTok ha contestato questa affermazione, dicendo al “New York Times” che il suo account era stato chiuso a causa di un video precedente che utilizzava una foto di Osama bin Laden, violando il divieto di diffondere contenuti terroristici. Aziz controbatte che il video era stato creato in risposta a una serie di insulti nei confronti dei musulmani.

La vicenda mostra come l’app stia crescendo e diventando rapidamente uno dei principali strumenti politici. Inoltre, non è la prima volta che la crisi uigura è stata legata a TikTok. All’inizio di quest’anno, “Wired” ha riferito di come le persone fuggite all’estero abbiano aggirato i censori cinesi pubblicando video muti di loro che piangono davanti a immagini dei loro parenti, lanciando l’hashtag #WeHearU.

Ma la protesta di Aziz e il bando successivo evidenziano anche i timori occidentali su come la pressione politica stia portando a un’apparente censura sull’app cinese, così come le più ampie preoccupazioni di sicurezza nazionale sul flusso di dati verso la Cina, recentemente sollevate da due deputati degli Stati Uniti.

Bytedance, proprietaria di TikTok, ha ripetutamente affermato che non censura i contenuti sulla base delle posizioni politiche”, ma questa vicenda non aiuta a stare tranquilli.

(rp)

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