Un’app intelligente può monitorare il respiro di un bambino.

Un’app per altoparlanti intelligenti utilizza il rumore bianco per monitorare la respirazione e il movimento dei bambini che dormono. 

di Charlotte Jee

Sviluppato dai ricercatori dell’Università di Washington, BreathJunior riproduce il rumore proveniente dal dispositivo e quindi registra il modo in cui viene riflesso, al fine di rilevare i piccoli movimenti del petto dei neonati mentre respirano. Può anche captare il suono del pianto.

La tecnologia si avvale dei microfoni all’interno degli altoparlanti per captare il suono riflesso del rumore bianco. Un algoritmo annulla il segnale di rumore originale per lasciare solo la parte fornita dalla respirazione e dal movimento del bambino. Il sistema utilizza anche i riflessi del rumore bianco per individuare esattamente dove si trova il bambino nella stanza. Questo tipo di tracciamento ottimizzato è ora possibile grazie ai progressi dell’hardware e del software all’interno degli altoparlanti intelligenti.

Innanzitutto, i ricercatori hanno testato BreathJunior su un simulatore infantile, impostandolo a diverse frequenze respiratorie, da 20 respiri al minuto a 60. Hanno anche usato il simulatore per testare se l’app poteva rilevare schemi respiratori anomali come l’apnea, che sono comuni nei bambini prematuri. L’app è stata quindi testata con successo su cinque bambini in un’unità di terapia intensiva neonatale negli ospedali locali, tutti collegati a monitor respiratori ospedalieri.

Il team prevede di commercializzare questa tecnologia attraverso una spinout universitaria chiamata Sound Life Sciences. I risultati dell’esperienza di ricerca saranno presentati alla conferenza MobiCom in Messico la prossima settimana.

Lo stesso team ha utilizzato tecniche simili all’inizio di quest’anno per creare un’app per individuare overdose da oppiacei e, sei mesi dopo, per rilevare arresti cardiaci. Quest’ultimo uso – per tranquillizzare i genitori che usano comunque il rumore bianco per controllare la sicurezza dei loro bambini – lascia aperto il campo a ulteriori applicazioni.

Foto: Dennis Wise | University of Washington

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