Un’orchestra nella chitarra

Lanciata con successo da una campagna di crowdfunding, Jammy E permette di tradurre le abilità di un chitarrista nel suono di qualsiasi strumento ed è compatibile con ogni computer e dispositivo mobile.

di Fonte ST

Nel 2018, Jammy Instruments lanciò Jammy, una chitarra da viaggio digitale portatile da 17 pollici con 15 tasti di dimensioni standard, un manico staccabile e niente corpo. Lo strumento dall’aspetto futuristico permette di produrre i suoni di qualunque strumento suonando una chitarra ed ottenne un grande successo nella sua campagna di lancio Indiegogo, guadagnandosi anche una nomina Best in Show alla convention NAMM. Non meno successo ha avuto la sua versione di nuova generazione , soprannominata Jammy EVO, ora Jammy E.

Il progetto ha recentemente avuto seguito con una campagna Kickstarter di grande successo, quadruplicando il suo obiettivo di finanziamento. È ora ordinabile su Indiegogo, con le prime consegne previste per l’inizio del 2021.

Sempre più portatile, la nuova Jammy E sfoggia un telaio modulare che utilizza set separati di sensori ottici per la mano sinistra e destra, rendendo possibile smontare la chitarra a metà. La EVO si collega a una DAW come dispositivo MIDI tramite USB-C o Bluetooth, è abilitata alla gestione tramite app e consente canali separati con controlli di espressione per ciascuna stringa.

Il controller si connette a un computer, telefono o tablet. Utilizza una porta USB-C o una connessione Bluetooth e funziona con qualsiasi workstation audio digitale (DAW). Jammy E si rivolge ai chitarristi che desiderano un controller MIDI a corde intuitivo. I sensori ottici tracciano le corde per rilevare i movimenti della mano sinistra e della mano destra. Il prodotto include anche una modalità Drums, una modalità Tapping e una modalità Compressor per ampliare il processo creativo. Consente inoltre composizioni più complesse senza controller aggiuntivi, è dotata di controlli hardware mappabili eè disponibile anche in un modello per mancini.

Gli ingegneri del progetto volevano un’architettura in grado di elaborare molte informazioni in modo efficiente. Hanno quindi fatto affidamento sull’unità a virgola mobile (FPU) dell’MCU e sul controller di interrupt vettoriale annidato (NVIC) per elaborare il segnale dalle stringhe. Grazie all’hardware FPU il sistema può fare affidamento su algoritmi complessi senza penalità. Allo stesso modo, NVIC ottimizza le librerie dell’applicazione e consente la definizione delle priorità di alcune operazioni critiche.

La velocità è un enorme limite. L’utente ha bisogno di uno strumento reattivo per vivere un’esperienza soddisfacente. Di conseguenza, il controller MIDI utilizza i veloci convertitori analogico-digitali degli MCU per campionare le corde a 200 microsecondi, così come i timer del microcontrollore per scansionare il tasto, gestire gli ingressi touch e altro ancora.

Gli ingegneri utilizzano questo MCU anche per comunicare con l’applicazione Jammy Smart. Le stringhe su questo particolare modulo sono impostate in due gruppi indipendenti, ciascuno dei quali utilizza tre pin del microcontrollore. Esiste anche una soluzione di elaborazione del segnale simile a quella della tastiera per offrire al controller una precisione sufficiente a distinguere tra fingerpicking, strumming o picking alternativo, tra le altre cose.

Le due parti di Jammy E si collegano con pin pogo e un’interfaccia UART utilizzando una velocità di trasmissione di 345.600. L’utente può così godere di entrambe le parti contemporaneamente senza alcuna discrepanza o sperimentare un pezzo non sincronizzato con l’altro. Infine, Jammy E utilizza anche l’accelerometro LIS2DH12 per rilevare l’inclinazione della chitarra e consentire all’utente di modulare il suono al volo.

(lo)

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