Utilizzare il CRISPR per allevare “Bovini Terminator”, tutti maschi

Il gene editing può modificare il sesso di un animale.

di Andrew Rosenblum

Dopo un anno di ricerche, Alison Van Eenennaam, della University of California, è riuscita ad aggiungere un gene chiamato SRY a delle cellule epiteliali di bovino utilizzando il CRISPR. Il gene SRY è capace di trasformare un individuo di sesso femminile in maschio, con muscoli più forti, pene e testicoli, ma incapace di produrre sperma.

Il gene editing è stato finora utilizzato sugli animali per creare maiali immuni a virus e pecore dal vello più lungo. La stessa Van Eenennaam collaborò ad un progetto che produsse mucche da latte senza corna.

Obbiettivo dell’attuale progetto “Boys Only,” è rendere più efficiente la produzione di manzo creando tori che producano solo progenie di sesso maschile, utili per gli allevatori in quanto crescono più velocemente e sono più grandi. Il manzo è, infatti, un prodotto di punta del mercato statunitense.

La Van Eenennaam è una strenua sostenitrice dei prodotti OGM in tutte le loro forme. “Mi batto per l’innovazione delle tecniche d’allevamento perché una volta realizzata la modifica genetica, il resto è gratuito,” spiega. Criticata da un’associazione di mamme, ricorda a tutti che è mamma essa stessa, ed è una nota sostenitrice della Monsanto.

Il ruolo della Van Eenennaam è ora quello di “cooperative extension specialist,” ovvero divulgatrice di know-how pratico, scientifico tra gli agricoltori e gli allevatori. Un solo organismo geneticamente modificato è stato riconosciuto dagli enti regolatori statunitensi come commestibile: un salmone dalla crescita accelerata. Nel gennaio del 2017 la U.S. Food and Drug Administration determinò che avrebbe trattato animali geneticamente modificati con il CRISPR alla stregua di nuovi farmaci, da sottoporsi ad elaborate e costose valutazioni di sicurezza.

Svariate società stanno ora facendo pressione sull’amministrazione Trump perché liberi gli animali geneticamente modificati da ogni vincolo, facendo presente che gli U.S.A. potrebbero rimanere indietro rispetto a Brasile ed Argentina. Per ora, Trump ha offerto solo promesse generiche.

La semplicità con cui il CRISPR permette di tagliare il DNA ha promosso supporto per le ricerche sui rischi che potrebbe comportare. La stessa Van Eenennaam ha ottenuto i finanziamenti necessari alle proprie ricerche sul bestiame dal U.S. Department of Agriculture interessato ad individuare metodi per rendere sterili gli organismi geneticamente modificati per evitare la diffusione delle modifiche genetiche.

Il fatto che gli animali mutati in maschi dal gene SRY siano sterili, promette una forma di “contenimento genetico.” “Si chiama tecnologia ‘terminator’,” spiega la Van Eenennaam, facendo riferimento ad una passata proposta flop dei giganti dell’agricoltura, desiderosi di rendere sterili i semi delle piante GM che vendevano. Il bestiame, allevato sotto stretto controllo dei proprietari, ha ben poche possibilità di provocare una fuga genetica.

Il gene SRY si trova solitamente sul cromosoma Y, ma può capitare di incontrarlo anche sul cromosoma X. La commissione olimpica internazionale scoprì, nel 1992, che 13 su 5000 atlete erano esempi di questa eccezione. Ad ora, non sono mai stati riconosciuti, in natura, casi di bovini femmine mutate in maschi, portatori del gene SRY.

I tori prodotti dal laboratorio della Van Eenennaam saranno portatori di una copia extra del gene SRY sul cromosoma X di modo che ogni figlia ne sia a sua volta portatrice. Ora che il gene SRY è stato allegato al cromosoma X in cellule epiteliali di toro, la Van Eenennaam deve riuscire a riprodurre questo successo su embrioni o utilizzare le cellule già modificate per creare cloni.

Gli allevatori hanno già modo di selezionare cellule spermatiche che porteranno a soli maschi. Le cellule spermatiche portatrici del cromosoma Y pesano meno della propria controparte e possono esserne distinte grazie al peso. Esistono cataloghi che vendono sperma per produrre solo tori. La Van Eenennaam conta sul fatto che i tori terminator si dimostrino più efficienti dell’inseminazione artificiale.

Immagine: Aleksandra Domanović, Spencer Lowell

(lo)

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