Visioni fotorealistiche

di Erica Naone

Partendo da dove Google Earth si ferma, EveryScape riproduce vie ed interni di palazzi con dettagli di realismo fotografico

Grazie a Google Earth gli utenti di Internet possono passare dal vedere l’intero pianeta dalla distanza di un satellite, fino al punto di vista di un uccello in volo sulla propria casa. Ma anche se questo programma può essere personalizzato in modo da includere, ad esempio, immagini di vie o riproduzioni tridimensionali di palazzi, in pratica non include molte informazioni su cosa si veda a livello stradale.

EveryScape, startup situata a Waltham, Massachusetts, spera di completare l’opera, partendo da dove Google Earth l’ha lasciata: fornendo cioè visioni fotorealistiche dei panorami stradali e persino di alcuni interni di edifici. L’azienda di Waltham pensa di lasciare, almeno in parte, agli utenti il compito di fornire le foto delle strade, che essa poi integrerà in coerenti rappresentazioni 3D. I guadagni per EveryScape arriveranno dai commercianti che vorranno aggiungere riproduzioni dell’interno dei loro negozi. Il direttore tecnico e fondatore della società, il ricercatore informatico Mok Oh, dice che EveryScape scommette sul fatto che le persone siano interessate ad esplorare il mondo a livello del terreno «Giungere sul posto non basta» dice «Quello che veramente vorremmo è esserci» (la traduzione italiana di questa frase è meno comprensibile che in inglese, ma essendo una citazione non so se posso “migliorarla”. Forse il primo pezzo di frase sarebbe meglio cambiarlo in «Volare sul posto non basta»).

La tecnologia si basa su foto panoramiche prese da impiegati della compagnia o fornite dagli utenti, che possono impiegare allo scopo anche semplici macchine digitali. Da queste foto i server di EveryScape costruiscono un ambiente tridimensionale che permette agli utenti di muoversi da una prospettiva panoramica all’altra. Nel demo fornito dalla società, si può esplorare Union Square a San Francisco, entrare nella «Starlight Room» di Harry Denton, visitare la sala da diversi punti di vista per poi uscirne ed ammirare il monumento a Dewey sotto un vertiginoso cielo stellato.

Oh aveva già fondato Super Tour, una impresa simile ad EveryScape che realizza, grazie ad una versione precedente della stessa tecnologia, realistici tour virtuali di hotel di lusso e di destinazioni turistiche. In pratica con EveryScape, Oh vuole espandere la stessa idea fino a creare una rappresentazione virtuale del mondo intero.

Derek Hoiem, ricercatore all’Università dell’Illinois ad Urbana-Champaign, pensa che la tecnologia EveryScape sia promettente. Hoiem afferma però che sarebbe meglio se permettesse all’utente una maggiore libertà di movimento, consentendo di passeggiare liberamente lungo le strade, invece di permettere solo di ammirare il panorama da un punto fisso, per poi passare al prossimo punto, situato ad una certa distanza dal primo. Ma, aggiunge Hoiem, il software utilizzato già fornisce una buona approssimazione del movimento e la sua capacità di dare l’impressione di essere immersi nell’ambiente è attraente.

EveryScape ha lanciato questo autunno la rappresentazione di parti di Aspen, Boston, Miami e New York. I negozi che pagheranno per essere inclusi, avranno i loro interni riprodotti graficamente, in modo che gli utenti possano visitarli, vedere la merce esposta e collegarsi con un link al sito web del negozio. L’amministratore delegato di Every Scape, Jim Schoonmaker, dice che la società sta progettando di aggiungere ulteriori caratteristiche al programma, come la possibilità di comprare oggetti nei negozi, cliccando direttamente sull’immagine della merce.

Probabilmente EveryScape dovrà competere con la stessa Google (vedi «Second Earth», X / X 2007), ma il gigante dei motori di ricerca non ha rilasciato commenti sui suoi piani nel settore.

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