Wireless Low Power WANS: L’Internet delle Cose che si diffonde nelle città

Amsterdam potrebbe presto diventare il banco prova per una tecnologia pensata appositamente per le Smart Cities.

di Fonte ST

Amsterdam è famosa in tutto il mondo per i suoi canali, le sue pasticcerie e i Van Gogh. Grazie alla recente adozione di un nuovo standard di networking, potrebbe anche diventare famosa come banco di prova per una rivoluzionaria tecnologia che estenderà la connettività Internet oltre i semplici computer e telefoni cellulari, coinvolgendo i milioni di piccoli dispositivi meccanici ed elettronici che ci circondano ogni giorno.

È questa la promessa delle Low-Power Wide Area Networks (LPWANs) wireless. Si tratta di un approccio al networking pensato per rispondere alle specifiche necessità dell’Internet delle Cose, specialmente per quei dispositivi connessi che possono ricoprire interi quartieri o persino intere città. Un esempio: sensori per il controllo della qualità dell’aria posizionati in cima agli edifici.

Questi dispositivi, e molti altri pensati per le Smart Cities, hanno in comune la necessità di operare per periodi prolungati con un consumo energetico ridotto. Di conseguenza, devono poter trasmettere e ricevere dati lungo distanze elevate ma con la massima efficienza energetica.

Una tecnologia LPWAN progettata appositamente per risolvere questo genere di necessità è la LoRa® (acronimo di “Long Range”). Le reti LoRa sono in grado di trasmettere dati crittografati entro 15 km di distanza, ma con una durata di batteria che può arrivare fino a dieci anni. Sono in grado di raggiungere prestazioni simili grazie all’impiego di una topologia e di un insieme di protocolli di trasmissione ottimizzati per le precise necessità di una rete ampiamente dispersa in grado di operare con severe limitazioni energetiche, e di prezzo, visto che i dispositivi che vi si connettono tendono a essere estremamente economici.

La città di Amsterdam ha visto nella rete LoRa l’opportunità per gettare le fondamenta per la propria riconfigurazione in una “Smart City” ed invitato gli sviluppatori a collaborare in questo processo. Cosa si aspettano esattamente i progettisti dalla LoRa? Diverse cose, come suggerito in questo articolo di TheVerge:

“Immaginate di vivere in un quartiere che vi informa quando si libera un posteggio, o una stazione di ricarica per la vostra auto elettrica. Immaginate cestini e cassonetti della spazzatura che avvertono il personale competente quando sono colmi, così da evitare di assistere alla spazzatura che fuoriesce e si riversa sul suolo. Pensate a una sistema che vi trasmette una notifica sul cellulare quando i rilevatori di fumo o monossido di carbonio all’interno della vostra abitazione rilevano una concentrazione critica, o quando una finestra viene dimenticata aperta mentre fuori piove. Città tanto intelligenti da aiutarvi a ritrovare il portafogli, le chiavi di casa o l’ombrello, anche quando vi trovate all’estero”.

Amsterdam è solamente un esempio del crescente interesse verso le Low-Power Wide Area Networks, un fenomeno che coinvolge il mondo intero. E quello che sta accadendo ora ad Amsterdam dimostra quando la tecnologia sia utile non solo per le Smart Cities, ma per un folto insieme di industrie, fra cui quella residenziale, agricola, dell’automazione industriale e dei sensori.

I kit di sviluppo LoRa messi a disposizione da ST si avvalgono dell’ecosistema rappresentato dal microcontrollore STM32 per creare una solida, economica e parsimoniosa connettività per IOT. I tempi di sviluppo sono minimizzati, per cui è possibile differenziarsi dai competitori concentrandosi sulle funzioni del prodotto che meglio rappresentano gli sviluppatori, piuttosto che concentrarsi e investire risorse in problemi di connettività che richiedono una conoscenza ingegneristica specializzata.

Sentiamo dire spesso che l’Internet delle Cose è limitato unicamente dall’immaginazione delle società che stanno creando prodotti dedicati. I nostri kit di sviluppo permettono di sfruttare al massimo questa immaginazione. Forse non finirete per creare un Van Gogh, ma il risultato sarà ugualmente sorprendente.

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