Zcube lancia la terza edizione di “Open Accelerator”, il programma per startup nel campo delle Scienze della Vita

Zcube, Research Venture del gruppo farmaceutico Zambon, annuncia la terza edizione di Open Accelerator (OA), il programma internazionale di accelerazione nel campo delle Scienze della Vita.

di OpenZone

L’edizione OA 2018 riserva importanti novità rispetto alla precedente. In linea con la strategia di Zambon, OA 2108 avrà un focus specifico sulle aree terapeutiche del Sistema Nervoso Centrale e del Respiratorio, incluse le malattie rare in queste due aree. La “Call for Projects” si rivolge a ricercatori, scienziati e aspiranti imprenditori italiani e internazionali che seguiranno un percorso in 12 tappe (sviluppato in tre mesi), finalizzato a favorire l’ulteriore sviluppo del progetto e a supportare le startup meritevoli con la possibilità di ricevere un investimento “seed” fino a un massimo di 100.000 euro (a progetto) e con l’effettiva opportunità di avviare una partnership strategica con Zambon.

“Il nostro gruppo riconosce l’importanza crescente delle tecnologie innovative e della digitalizzazione del mondo della salute – dichiara Roberto Tascione, Presidente di Zcube e Amministratore Delegato di Zambon Spa – e vuole sviluppare moderne soluzioni tecnologiche, complementari ai farmaci, per rendere migliore la vita dei pazienti. Con Open Accelerator 2018 ci avviciniamo alle aree terapeutiche di Zambon, dove abbiamo maturato esperienze qualificate e robuste competenze, che mettiamo a disposizione sia per la fase di valutazione sia per la fase di accelerazione. Inoltre, al termine del percorso, saremo lieti di avviare partnership strategiche per co-sviluppare i progetti più promettenti.”

La “call for projects” sarà aperta fino al 10 giugno 2018 e riguarda quattro macro aree d’interesse: Drug delivery systems (tecnologie che consentono una somministrazione di farmaci più selettiva, accurata e specifica, per consentire dosaggi meno frequenti o il rilascio controllato di farmaci all’interno dell’organismo); Medical devices, biomarkers e diagnostics (strumenti e dispositivi che consentono la cura, il trattamento, la riabilitazione, la prevenzione e la diagnosi di malattie in modo sicuro ed efficace. Biomarcatori per una migliore identificazione, diagnosi e gestione delle malattie); Wearables e digital health (dispositivi indossabili, piattaforme tecnologiche o applicazioni che offrono nuove soluzioni per migliorare la diagnosi, la gestione dei pazienti e i programmi di supporto); Big data (progetti relativi all’analisi dei dati e delle soluzioni per migliorare le cure mediche, sviluppare una medicina personalizzata, identificare nuovi marcatori per la diagnosi precoce e ridurre i costi sanitari).

“Open Accelerator – afferma Elena Zambon, Presidente di Zambon Spa – si delinea come una “palestra” fondamentale per insegnare ai giovani ricercatori a dialogare con il mondo dell’impresa e dei venture capital, portando le loro idee fuori dai laboratori affinché diventino opportunità concrete per migliorare la vita dei pazienti. Il programma si svolge in OpenZone, il campus dedicato alle Scienze della Vita, che abbiamo avviato anni fa per rafforzare il nostro modo di pensare e vivere la ricerca, credendo in un approccio fondato sull’innovazione aperta. Un ecosistema imprenditoriale dove la scienza incontra l’industria, dove le competenze scientifiche si uniscono a quelle managerialie dove la ricerca si trasforma in impresa, per migliorare le cure e la qualità della vita delle persone”.

L’applicazione al programma avviene attraverso il sito internet www.openaccelerator.it.
I progetti più meritevoli, sia italiani sia internazionali, saranno selezionati e parteciperanno al programma di accelerazione erogato in collaborazione con Officine Innovazione di Deloitte e con il supporto dei collaboratori e dei partner Italian Angels for Biotech, Innogest, Premio Marzotto, Unicredit StartLab e lo studio legale Bird & Bird.

“Il percorso di accelerazione 2018 – afferma Giovanni Rizzo, Direttore di Open Accelerator – è stato studiato per supportare lo sviluppo dei progetti/startup con dei programmi modulari che saranno personalizzati “ad hoc” per il tipo di progetto. Il focus verticale sulle aree terapeutiche di Zambon permette di garantire la qualità del programma, non solo per la presenza degli esperti in Zambon ma anche per il grosso contributo dato dai partner, collaboratori e mentor nazionali e internazionali provenienti da diversi settori quali venture capital, business angel, università e aziende. Questo facilita la creazione di una comunità dinamica, organica e con le competenze multidisciplinari necessarie per avanzare i progetti nella direzione corretta.”

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